giovedì 1 dicembre 2011
È una lunga sosta
Crepita piano la legna mentre brucia
Il buio fuori e il rumore del vento
Intervallano la mia mente
Ti penso
Si confonde il pensiero
Nell’angolo più remoto resta
In una lunga sosta
E’ un freddo pungente
Quello che trafigge l’erba del giardino
Contro i vetri sibila forte il vento
Come a volermi sveglia
Quasi a sfiorarmi il viso
Ti chiamo forte
Non odo risposta
Ma il vento si fa mite
Ancora una volta si è adoperato per consegnarmi il tuo messaggio
Che al cuore dice - ti voglio bene
Grazie - non me lo aspettavo
asia
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3 commenti:
la solitudine del rifugio è anche la culla della memoria
E' il mio guardaroba preferito Renoir. Il mio affetto non migra. Grazie. Asia
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