lunedì 4 agosto 2014

Instancabilmente


È una successione di attimi
Quest’arco terreno denominato tempo
Ebbene – instancabilmente rigiro la clessidra
I fatti hanno già sentenziato
Vivere vorrebbe questa mia vita
Svanita anzitempo la sua prima età
Ora ben poco le rimane
 
Di tanto in tanto un’inquietudine la coglie
A un filo ha appeso la speranza
Culla di fertili sogni
In loro ha riposto le emozioni più belle
Solo nel sottotetto accende le deboli fiammelle
Mentre la sua ombra – nottetempo visita la stanza
 
Dolcemente la segue - falso zelo - quanta pena
Come vorrebbe trasfigurare quella sua ombra
Renderla reale - Tangibile

Tempo – da te vorrei clemenza
Vorrei che tu fluissi più adagio
È un compito terribile ricomporre tutto a memoria
Conservando religiosità all’immaginazione
Per questo - vorrei non essere imitata



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