“...La tua essenza
tra nuvole di
particelle smarrite
e ioni infuocati
trafigge l'etere
per generare mondi
incantati.” (I.C.)
Ho cercato questo silenzio
L’ho voluto
Era quello che cercavo
Non sentirlo straniero - né scortese
Solo i bambini fanno un grande
schiamazzo
Per quanto mi riguarda – amo
i silenzi
Che popolo di noi - del nostro tempo
Porterò la mia parte in
questa sofferenza
Ma anche quella briciola di
felicità
Ho chiesto del tempo ancora
Prima che tu possa essere un ricordo
Nel mio frutteto resti ancora
una primizia
Colmerò questa trafittura con dei
fili d’erba
Colmerò il vuoto ascoltando
l’usignolo
Placherò questo mio livore – sei stato da me
Amo la tua ombra – con
coraggio
Con speranza ancora
Guarderò verso Marte –
osserverò
Quella “crosta vermiglia
contenente ossidi ferrosi”
Proverò a intravedere quelle
polveri cosmiche rese incandescenti
Acquieterò così questa mia anima
Tra gli infiniti spazi
Ricercherò tra loro quelle
spore di felci
A una - a una - te le invierò
Sprigionerò i tuoi cristalli
di arsenico
Li curerò con lo stesso ossido
La vita ha bisogno di linfa
vitale
La vita ha bisogno di amore
Non ti legherà oltre in questo
affetto
Che non ama
vincoli
Solo se - nel tempo -
dovessimo incontrarci ancora
Parleremo di come abbiamo
interrotto il sogno
Di come entrambi - abbiamo
acceso i colori dell’arcobaleno
Tenendo bassa la febbre per
non delirare
Spogliandoci
Evidenzieremo la nostra anima ancora pura
fm
2 commenti:
il silenzio non è mai straniero: è riflessione, è preghiera, è sentirsi in armonia con il mondo, è amore...
Sì Renoir, come un giorno d'estate.
Un abbraccio a te. asia
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