lunedì 7 settembre 2009
“Indirizzata a chi la leggerà per primo…”
Il profilarsi d’un silenzio latente
Conferisce a questo incanto
Un monologo
Stracarico di emozioni
Di tensioni
Che sottendono verso la sua anima
Amico lettore
Assorbendoti
Con convincimenti allegorici
Nei coinvolgimenti emotivi
Intervallati
Tra natura e canto
Ascolterai le note espandersi per l’infinito
Ragguardevole melodia
Offerta da questo cuore
Nel freddo pungente
Nella sete più viva
Impotente
Dissotterra le giovani radici
Ripescate dalle profondità del fiume
Che ora aleggiano
Come piccole particelle nell’Etere terso
Presenze
Che si collocano ora
Fra le splendide Vette
Dove una zolla incolta
Dove la stessa roccia
Reclamano deferenti
Le giovani profondità senza patria
Quali - invisibili energie solitarie
Lago
27/02/05
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