venerdì 16 ottobre 2009
Là dove riposano le nebbie
Al disopra delle nebbie - il Colle
Appare ancora solido il campanile
Nonostante gli anni
Là - il mio Paese
Ricordi avvolti dalla nebbia
Ricostruiti al meglio in questa memoria
Gioie assopite
Innumerevoli sofferenze
Per me che torno
Lo sguardo è fisso su quelle pietre
Dove lo stesso raggio s’intenerisce
Invano cerco tra le mura
- inutilmente -
Resta pur sempre la nostra casetta
Così come l’antica quercia
Dell’Olmo davanti casa non ne ho più notizia
Così come dei lillà
Dell’antica rosa
Dell’infanzia forte il profumo
Mamma - Papà
Sono commossa
Vi rivivo così
Nel contemplare il tramonto
Per ore ascolto l’eco che mi riporta il vostro parlare
Riemergono i sogni
L’appassionata tenerezza di papà
Le amorevoli cure per noi due figlie
Io - "il birichino di papà"
L’odore dei campi
La mietitura
La raccolta delle spighe
Impossibile dimenticare l'afflato
L’amore di mia madre
Profuso nel suo piccolo atelier
Noi due bambine - le sue piccolissime modelle
Frammenti
Un fregio della memoria
Mi è dato solo ricordare
Di quel grande amore
Che - ancora oggi - avverto sulla pelle
Assieme ai colori della giovinezza
Il diverso modo di vivere
La povertà che ci teneva uniti
Oculate le scelte
Nei paraggi ginestre
Tutto intorno è ricordo
Persino l’Albicocco
Ritrovo ancora in questa memoria
Le maestre elementari Lora, Anna
L’amato sacerdote Don Gabriele - parente
Amico di quella povertà tangibile
C’era di conforto
Ma anche agli altri va questa riconoscenza
Sfilano i volti ad uno ad uno
Sorridendo tendo queste mani
Sono ancora lì
Seduti sull’antico muraglione che il piccolo paese cinge
Col passare del tempo non è venuto meno l’affetto
Ricordo chi non c’è più
Non dimentico le carezze di zia Gina né di zio Marzio
Ed ha valore questo ricordo anche per gli altri
Numerosa famiglia
Nella polverosa campagna di quei tempi
Ahimè, troppo lontani
Di cui io son figlia
Avevi un solo vestito papà
- quello delle feste -
E ti sforzavi di mantenerlo giovane
Mamma diceva è un principe di Galles
Un fresco lana di buona qualità
Ammirevole l’impegno
Ogni mansione da lei ultimata
Assumeva quel tocco magico
Non perderò questi cimeli
Nessuna città
- per quanto cara e ospitale -
Saprà allontanarmi dai trascorsi
Aneddoti
Vita vissuta fra le leggende dei nonni
Si accordano qui
Come un dono le tante voci
Che ora dormono
Dormono
Riposando tra le nebbie mattutine
fm
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5 commenti:
Ciao Asia, bella e dolce l'arte del saper ricordare ... Tu sai magistralmente condurre e guidare il lettore nelle immagini della memoria. Complimenti. Max
Molto commovente questo tuo viaggio tra le memorie...
E' un grazie che vale doppio. Un caro saluto per entrambi. Asia
"(...)quel grande amore
che - ancora oggi - avverto sulla pelle. (...)"
ecco, Asia, proprio qui è racchiuso tutto il senso più vero dei tuoi versi toccanti, commoventi e condivisi.
Viviamo accanto e compenetrati alle nostre memorie: poichè esse sono il dono d'amore che ci è stato lasciato e che ci accompagna perenne, ancora e sempre vivo, sui nostri sentieri della vita.
luciana - comoinpoesia
.
Grazie Luciana, è un mondo lucido il mio.
A volte scendo un po' troppo nel personale, nella mia vita privata, come nel caso di questo mio evocare, di questo te ne chiedo scusa sin da ora, così come chiedo scusa ad altri lettori del mio blog, per la natura di carattere più autobiografico, che immaginifico.
Riconosco in alcuni di voi degli amici, con affinità di pensiero, che mi portano a condividere quello che ho di più caro. I miei ricordi.
Ho perduto il mio papà da quasi quarantacinque anni, ero una bambina, cerco di ricordare quel suo amore, l’ho ritrovato negli occhi di mia madre, nell’amorevole presenza di zio Marzio (fratello maggiore di papà, nelle coccole di zia Gina).
Guardo a quell’epoca con nostalgia, rivedo quella brina candida – quella solitudine che tutto donava e tutto avvolgeva – fortificandomi dentro.
Ora, nell’età adulta – rivivo quell’amore, vorrei non disperderlo mai, è tutto ciò che mi resta. Dio m’è testimone.
Il mio afetto, se posso. Franca
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