martedì 29 settembre 2009
“Si deve sempre tacere su ciò che ci fa male”
Non ho dispensato il cuore dalla veglia
Né ho chiesto alla luna di scolorire il raggio
Ma porrò ordine in questa vita
Convincendomi che tu appartieni a te stesso
Impedirò a me stessa di rimuginare
Nel breve ripercorrere i ricordi
Privata dalla sorte di alterigia
Comprenderò al meglio il tuo linguaggio
Sensazioni
Che d’impeto si rivelano al cuore
Piccole meraviglie
In questo sorriso triste
Che accoglie il tuo saluto
E la muta buonanotte
fm
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All'Inseparabile amico della mia ombra
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4 commenti:
Un bel piano di vita: l'accettazione della realtà. Riuscirci...
Il dolore mi ha sollevato da altri dolori. Puoi capirmi? ad ogni modo è meglio di niente. Sa tenermi compagnia confortandomi di tutto. Anche i lupi a volte cantano - basta saperli ascoltare. Grazie Ami. asia
Citerò Gibran, che so tu apprezzi: "Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potete contenere".
Sì, come il canto di un lupo solitario. Basta ascoltarlo, in fondo, è una voce la sua che sa dare compagnia...Non ho scritto che è incontenibile - nè arginabile. E'solo mio. Grazie della comprensione. Come sempre, sai farti apprezzare anche per la peculiare sensibilità. Un abbraccio. Asia
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