venerdì 2 ottobre 2009
L'ineguagliabile
Prende vita la notte
Tra l’ombra scura dei castagni
La luna riflette
Si allontanano le fatiche del giorno
Via - dal caotico traffico
Dal dirigente inclemente
Dal collega “malato”
Via da una nube di smog
Da una "tavola calda" affollata
Via – via – verso la sera
Verso il vento caldo del Sud
Al riparo della pallida sfera
Luci soffuse
Lampioni isolati
Casolari silenziosi nelle stradine sterrate
Profumi di muffe
Microrganismi
Depositati dalle foglie marcite
Briciole per il mio pettirosso
Briciole di stelle per la sua fame
Come teneri fiocchi
Immutabili
All’occhio del profano
Non è così
E’ noto il remoto Big Bag iniziale
Caldissimo
Uniforme
E fu luce
Separata la sua storia
Viaggiò
Si diffuse
Ipnotizzata osservo
L’ineguagliabile
Trattenendo per me il muto linguaggio
Che dolcemente ripete
“Tu di me non hai fede - non mi credi”
Sorrido
Mai altare
Ha provato più memoria
Più santità
Non puoi vedermi Lettore
E il buio è onnicomprensivo
fm
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2 commenti:
La lunga corsa verso l'infinito, il volo dalle piccole quotidianità (e c'è l'eco di Brunetta in quel collega "malato") passando dalla materialità allo spirito, di cui si avverte l'esigenza.
Sì Renoir,verso un indirizzo poetico...Scusa il ritardo, la vedo solo ora. Un abbraccio. Asia
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