martedì 29 giugno 2010

E’ una veglia del cuore




Queste mie mani plasmano la creta
Come chi vive la sua arte
Vivono appieno la fatica - l’amore
Non sono deboli
Sono mani devote alla terra

 
Che curano il solco quasi fosse anima
Sono mutate nell’aspetto - più forti
Straordinariamente forti
Ma ancora tenere e delicate
Sempre più attratte da quella fuggevole carezza
Sempre più desiderose delle piccolissime vette
Non tralasciano le intense emozioni

 

Osservate qui - nella loro fragilità
Non sono nate per riposare
Mai state regali
Nondimeno - ti accarezzano come tali

L’amore alita in loro
- lo sento accrescere nelle vene -
Sempre più accarezza questo sentire
Che serpeggia come un fulmine in natura
Con squarci di vita e sensazioni
Meraviglie - e ancora…

Ti ho qui

- parlo di te alle vette imbiancate -
Rivelo di te al fiume che scende
All’inflessibile vento

Sei ancora qui in queste mie mani
Sempre tu in questa veglia del cuore
Sempre tu nel bellissimo suono

Hai fatto giorno nell’anima

In te hanno trovato tempo e conforto le parole
Nel dire ponderato

Hanno vissuto appieno questo tempo
Tenero è sibilante al richiamo

In questa incontrata solitudine
“I violinisti hanno alzato gli archetti”
 
 
 
asia 

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