giovedì 28 gennaio 2010

Prefazione alla silloge Petali Sparsi

Prefazione alla silloge
Petali Sparsi di Franca Mancini



La poesia di Franca Mancini nasce da una macerante navigazione interiore, dal magma ribollente che esplode copioso, dai fantasmi che agitano la mente, dal turbinio di febbrili passioni che animano l’esistenza nel percorso avventuroso di ogni essere umano. Con versi di essenziale significato esprime il suo pensiero poetante: “ E’ intraducibile per i più questo mio dire/ E’ un universo a sé/ E’ il mio poetare pensoso/ approdato per caso sulle sponde di un fiume/ Con perizia ho scelto la mia Musa/ piccolo monumento alla poesia/ Per amico un tramonto/ Ragguardevole la malinconia.”
Questa nuova silloge poetica Petali sparsi denota un precipuo carattere individualistico e libertario nell’affrontare tematiche che svelino con il potere magico della parola il pensiero profondo che conferisce una visione interiore e articolata di sé. In questo itinerario poetico quello che colpisce ad una attenta lettura è lo scavo psicologico nel vissuto di un io ora sereno, fantasioso, estroso ora ansioso, patico, crepuscolare. La Nostra sembra aggirarsi talora in un intricato labirinto di forti emozioni nella affannosa ricerca di esprimere col canto l’intimo e l’inconscio. E’ il ruolo orfico che la poesia assume, come rivendica Rimbaud.
I versi si snodano con eleganza discorsiva e antiretorica in una fremente sequenza di immagini e di riflessioni che diventano svelamento struggente di un’ansia che a volte oscura la mente. Riesce ad auscultarsi e a cogliere ogni palpito, debolezza, smarrimento, fragilità. Un esempio di tale stato d’animo si evidenzia nella poesia Segreti: “Talvolta/ vivo nella sensazione/ di tenere un segreto/importante/ nascosto nelle pieghe di un sorriso” e ancora nella chiusa “ Fragrante/ è qualcosa che è rimasto dentro/ segreti/ in questa vita imperfetta.”
Bisogna sottolineare che la raccolta di queste poesie non rappresenta il diario intimo di sé, sarebbe un modo del tutto riduttivo e superficiale di considerare la straripante ricchezza poetica ed emotiva dell’autrice, ma sono momenti di autentico lirismo dove convergono una notevole varietà di argomenti e nondimeno anche aspetti che sottendono un autobiografismo abbellito dalle visioni poetiche. E’ senza dubbio una materia molto varia e solare cesellata con arte in una esplosione di colori, emozioni, rimpianti che il vento impetuoso della memoria fa fluire fra ricordo e nostalgia. L’autrice non si autoesclude dal mondo serrandosi in una autoreferenziale turris eburnea, incapace dall’uscire dal guscio dell’essere, bensì come altre poetesse, ad esempio Saffo, Nosside, Dikhinson con sensibilità muliebre esprime un pathos in cui poesia e vita convivono in una liaison inscindibile.
La poesia di Franca Mancini si apre nella funzione mito-poietica nei tempi e nei luoghi a lei cari e si dispiega in un vorticoso climax di idee ed immagini. In tale furore versificatorio molti miti animano la fantasia.
L’eros occupa molta parte della raccolta e la poetessa si avvale di numerosi registri per esprimere una varietà di sentimenti a seconda delle contrastanti passioni che agitano il suo animo. Un eros talora dolce e nostalgico oppure urticante e duro che erompe a guisa di torrente dagli argini.
Il detto “ amor omnia vincit” non trova sempre una sua attuazione per un ribollire di amari ricordi o di una incomunicabile contrapposizione tra un io lacerato da delusioni e una oggettiva realtà di un sentire non corrisposto.
Il sentimento profondo dell’amore umano e spirituale si espande nella sfera familiare ed esso diventa forza travolgente e armonia di canto poetico. Così pure l’amicizia diventa leit motive dei suoi versi.
Un rapporto molto intenso vi è tra l’io poetante e la natura. La poetessa colora i sogni, il tedio di un’esistenza in continua tenzone tra sé e la monotona quotidianità, la malinconia latente, in uno scenario naturalistico in cui la tempesta di sentimenti si acquieta. E’ una natura che fa risvegliare a volte ricordi lontani in un idilliaco paesaggio virgiliano di verde, di colori e odori come se si volessero scandire le tappe di un percorso in piena sintonia con il suo stato d’’animo. Cerca in essa il silenzio “ profondissimo” per respirare con tutti i sensi la vita che la natura emana e ascoltare la voce di dentro che sale dai meandri dell’animo. “Dentro il mio silenzio/ senza pianto/ senza pretese/ privo di voce grande/ nessuna richiesta/ nulla per me.”
La poetessa con sensibilità umana non sostanzia i suoi versi solo di fantasia ma getta uno sguardo su tutto ciò che accade nel mondo. La poesia civile caratterizza l’altro aspetto del suo poetare da cui emerge la capacità di leggere con ansia una realtà globalizzante senza punti cardini di riferimento e certezze consolidate da regole e tradizioni. Dal coacervo di sensazioni e dubbi, alto si leva lo sdegno e il dolore contro la guerra e il terrorismo. In L’ultimo abbraccio di Nassyria scrive: “Nel cuore ognuno di voi aveva una fede/ una preghiera in seno/ tornare,/ Non ho quella autorità sulla morte/ora sareste Lazzaro. Considero il gesto deplorevole/ nel suo governo cieco/ assurdo, feroce/di chi non vi ha permesso vivere.”
Questa raccolta di poesia di Franca Mancini tramata di pensiero è un viaggio poetico ed esistenziale attraverso gli ardui percorsi della psiche e della realtà in un incessante fieri nell’evidenziare con spirito aperto la comprensione di sé e la percezione della condizione dell’uomo. E’ una poesia rinnovata nella sua dimensione semantica, che si lascia apprezzare per la scorrevolezza del dettato poetico e per una controllata esuberanza lessicale nel dispiegare in versi le visioni che agitano la fantasia. Il linguaggio limpido e scorrevole rende fluido il verso, non indulge a sperimentalismi linguistici e a forme ermetiche consapevole che la poesia non appartiene a una cerchia ristretta di persone ma è patrimonio di tutta l’umanità.




Francesco Dell’Apa

2 commenti:

Airon ha detto...

Bene amica mia, dopo anni ci siamo rincontrate, in questo sottili, eteree vie d'un universo virtuale.
Un abbraccio
Airon

www.frammentidianime.blogspot.com

Asia ha detto...

Ben ritrovato Luigi,confido nel tuo permanere qui. Auguri di Buon Anno. La tua amica Franca