lunedì 27 settembre 2010

Per quel qualcosa che non vediamo venire

Mi affretterò stasera
Per certo metterò le ali ai miei piedi
Non mangerò – promesso
Pur di correre verso la mia libertà

Mi batterò lealmente
Opporrò la mia verità
Alla tua osservazione
Erronea
Tendenziosa

Sarò prudente con gli aggettivi
Non capitolerò
Davanti alla tua astuzia
Sarò ancora più prudente e misurata

Vivo nella mestizia
Vivo questa esistenza con i suoi limiti
Ma non nel lutto
E tu - vivi nella mia gioia nascosta

Non serve rincorrere il pensiero
Né guardare l’iride se è bella
Non serve fare quella conoscenza
E’ tonica l’attesa
Poniamola così

Sento che è qualcosa che avvertiamo dentro
A muovere quella comunanza
“Quel comune senso di appartenenza”
Che mangia, parla, vive
E si risolve nella riconoscenza
Nelle “affinità elettive”

Felicità è saperti lì
Nessuno aprirà gli occhi – forse nemmeno tu
Nessuno noterà questo dileguamento
Che un giorno respirò dell’autunno il profumo





fm

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