lunedì 9 dicembre 2013

Quel demone in tempesta



Straniera a me stessa è questa vita
Pochi gli amici intorno
Ancor  meno le amiche
Una lingua muta per compagna
Non scorge quest’anima riscontro
Ossessa com’è dal suo folletto
Più non si ritrova nello specchio
  
E’ una voce bassa, afona e distante
Che più non pronuncia le sue timide parole
Ah parole, lemmi sottaciuti
Unitevi in un canto silenzioso
Non fallite la solitaria eloquenza
Trasmettete immutato l’impalpabile pensiero
 
E se questo fosse già superato dagli eventi
Dalla stessa fiducia che lo propose
Non precipiti la deplorazione
Amare è più difficile ora
Che coloro in modo naturale l’età più fragile
 
Senza per questo vederla appassire oltremodo  
Posseduta com’è da quel demone in tempesta


 
 

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