Straniera
a me stessa è questa vita
Pochi
gli amici intorno
Ancor
meno le amiche
Una
lingua muta per compagna
Non
scorge quest’anima riscontro
Ossessa
com’è dal suo folletto
Più
non si ritrova nello specchio
E’
una voce bassa, afona e distante
Che
più non pronuncia le sue timide parole
Ah
parole, lemmi sottaciuti
Unitevi
in un canto silenzioso
Non
fallite la solitaria eloquenza
Trasmettete
immutato l’impalpabile pensiero
E se
questo fosse già superato dagli eventi
Dalla
stessa fiducia che lo propose
Non
precipiti la deplorazione
Amare
è più difficile ora
Che
coloro in modo naturale l’età più fragile
Senza
per questo vederla appassire oltremodo
Posseduta
com’è da quel demone in tempesta
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