martedì 7 ottobre 2014

Perdersi dentro l’Infinito





Esercito il pensiero
Acciocché la notte non mi sia straniera
Dopo aver attraversato il giorno
Lasciato gli alberi al colle
E le foreste al diurno gorgheggio

Vita tra i monti
Popolati da piccole creature alate
Da orme leggere e fronde sottili
Dove il piccolo roditore
Stanco riposa

Ah ricordi - soprattutto voi
Succede ai ricordi riproporsi
Ascoltati come linfa vitale
Che si agita nell’anima
Come la carezza del vento in primavera
Senza ottenere il permesso di andare

Dove andrà mai il vento?
Dove riposerà malfermo?
E’ un cuore grande quello che ama
Non si esaurirà con il tempo
Nutrito da un latte fertile
Non rabbrividirà
Davanti al freddo della scarsità

Si stringerà attorno
Colpevole di essere ancora infante
Nonostante le prove
Malgrado tutto -
l’io è grintoso

Proverà ad innalzarsi più in alto
Per perdersi dentro l’infinito
Straordinaria voce

 

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