martedì 24 febbraio 2009

Il più amabile dei fiori

 
Avrei voluto
Sì - avrei voluto mio Dio
Quella calma serena del tuo mondo vegetale
Avrei riposato come una pepita d’oro nello scrigno
Protetta - Sicura
Ma non sacrificherò quei salici del lete
Né degli elisi i campi
Non dei climi tropicali i cieli azzurri
Per nulla sacrificherò la mia pena
E’ la mia gioia
 
Amo la Tua natura - gli alberi tutti - i loro frutti
Amo la Tua “volta vellutata e nera”
Amo il Tuo principio
Non v’è grandezza più fascinosa
Non v’è tristezza più imperiosa
In quest’anima che - per sé esercita il diritto alla poesia
Interrogando il tempo
 
Non si lascerà sedurre dalla “vana rimembranza”
Né lo farà “la futile speranza”
Non curerò quegli idoli di paglia
L’io - non sognerà invano
Lui - non si dissolverà in questa memoria
Predisporrà l’incantesimo realizzando il presente
Chiedendo in prestito quel fascino
 
La musicalità dell'anima
Non fuggirà davanti al suo giardino
Che germogliare ha visto
Il più amabile dei fiori
Tu - la mia bianca rosa

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