martedì 17 marzo 2009

M'incammino...

M’incammino - verso la città adottiva
Arroccata sotto Montecavo
Nitida e calma - vista dall’alto
Appare Roma
Distante
Una valle luminosa…delimitata da campi
Da ferrovie e aeroporti
A sud ovest il mare - lambisce le sue coste
Nel sud est - signoreggiano
Ville
Antichi casali… tra castagneti e vigne
Un polmone - vive in ridosso della città eterna
Per un istante – o poco più…
Faccio scivolare i miei pensieri
Molto più grandi - che questa stessa conoscenza…
Introdotti
Tra le vastità del territorio e le malinconie
Mi sorprendono
Là - sul calar del sole
Tra campi coltivati e strade
Mi lascio cogliere all’improvviso
Dal tuo ricordo
Non ero mai stata così a lungo privata
Ma ciascuno vive una sola stagione
Nella regione del mio cuore
Che conosce l’inizio – mai la fine
“ …solo l’ago calamitato conosce il Nord
il marinaio sa della sua esistenza, ma non lo vede”
Precettato qui – in questo mio sentire
Te ne chiedo un riscontro
Sì - un raffronto
Senza per questo – farti perdere del tempo
E’ un tranquillo amore
Anche se – ormai nel tempo – ha adottato quel rivestimento
A custodia dello stesso abbandono
In fondo - l’Eterno – non chiude mai la porta a chi ama
E tu - vivi - in questa rinuncia
N’è pegno l’onore

4 commenti:

dory ha detto...

Ti leggo e mi emoziono ogni volta.Tu hai il potere straordinario di scrivere per tutti....chiunque si riconosce nelle tue parole.Un abbraccio
Tina

Asia ha detto...

Cara Titty, questa sera hai emozionato me. La cordialità, e la tenerezza dell'anima sono, e restano, la remunerazione più ambita per questo cuore. Un abbraccio. Franca

DR ha detto...

Grande! Come essere lì, in quello scenario agreste non distante dalla metropoli.

Colline come le mie...

Asia ha detto...

Grazie Renoir, da questa alunna della poesia.