sabato 26 settembre 2009

Reclinando l’anima alle sillabe rupestri

Era già fosca e solitaria quest’esistenza
Nonostante le profondità

Sebbene n’ammirasse verdi le gallerie
Le alte colonne - gli arbusti - i ruscelli
Meglio si adattava alle radure di un bosco

Scompigli irreparabili nell’anima
Malinconie tacite e velate
Di un’altra epoca
Che mai consegnerà all’oblio
Mai al passato remoto

All’ombra dei castagni

Dove questa vita si rifugia spesso
Dove ordine e bellezza filtrano la luce
Con deferenza
Questa forza
China l’intendimento al silenzio

Reclinando l’anima alle sillabe rupestri
Che - dei mormorii lievi
Coglie il respiro
Tu non puoi ascoltarlo
Puoi solo fantasticarlo

Mentre qui
Quel qualcuno
L’ascolterà per te

Qui - anche le pareti ti considerano
E si sorprendono alla folata familiare
Così, come si sorprende l’Io
Ormai coinvolto
Malato com’è nella verbosità dell’anima

Eredita la tua ambasciata
Nonostante le palpebre affaticate
Si intrattengono
Nell’ospitale clausura



fm

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