
Non ho dispensato il cuore dalla veglia
Né ho chiesto alla luna di scolorire il raggio
Ma porrò ordine in questa vita
Convincendomi che tu appartieni a te stesso
Impedirò a me stessa di rimuginare
Nel breve ripercorrere i ricordi
Privata dalla sorte di alterigia
Comprenderò al meglio il tuo linguaggio
Sensazioni
Che d’impeto si rivelano al cuore
Piccole meraviglie
In questo sorriso triste
Che accoglie il tuo saluto
E la muta buonanotte
fm
4 commenti:
Un bel piano di vita: l'accettazione della realtà. Riuscirci...
Il dolore mi ha sollevato da altri dolori. Puoi capirmi? ad ogni modo è meglio di niente. Sa tenermi compagnia confortandomi di tutto. Anche i lupi a volte cantano - basta saperli ascoltare. Grazie Ami. asia
Citerò Gibran, che so tu apprezzi: "Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potete contenere".
Sì, come il canto di un lupo solitario. Basta ascoltarlo, in fondo, è una voce la sua che sa dare compagnia...Non ho scritto che è incontenibile - nè arginabile. E'solo mio. Grazie della comprensione. Come sempre, sai farti apprezzare anche per la peculiare sensibilità. Un abbraccio. Asia
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