mercoledì 21 marzo 2012

A Marco Biagi

Amico
La terra per te è ormai priva di colore
La solitudine più vasta è in quella zolla nera
Impeccabile - nel silenzio accusi la sua mano

In quella strada troppo acciottolata e buia - troppo
Caduto a terra - tra il selciato
Hai appreso che per te era la fine

Attimi - Spazio aperto
In astratto lo vedevi bello
Sentieri scoscesi - rampe - gradini
In fondo ammiravi la vallata

Oggi il sole per te si è oscurato
Non assumerà più il suo colore aranciato
Più non riscalderà la tua mano - forte - generosa

Solo - in un istante - ti hanno freddato
Ti sei sentito solo come un figlio del deserto
La tua solitudine ti è stata ostile - fatale

Lenta - ora - per loro
Scivola quella sabbia nella tua clessidra
In petto balza duro - incomprensibile - il dolore
Non v'è oblio - sei un martire
Di una società priva di ideali

Addio Marco
Senza tormento sosta tra le nostre cattedrali
E quando a sera la campana suona
L'eco la diffonderà silente
Richiamando alla mente di chi ti amava
Una preghiera



Per non dimenticare-
fm

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