giovedì 1 novembre 2012

Come solo lei sa essere



Ondeggia la tua anima
La accolgo qui
Mentre disegna sul tuo viso il disagio
Cosa trascurabile
Non avercela con questa figlia d’Eva
Combatte l’ipocrisia

Per una volta
- per i teneri petali di cui sopra -
Non dondolare
Non chiedere a me chi è?
Sapevi già chi era quel frapporsi

Ora spolvererò questa mia stanza
Sbirciando fuori della finestra
Non mi assoggetterò più al biasimo
Né alle offese grottesche
Semitrasparente
Darò il braccio alla musa

Con le parole farò risvegliare chi dorme
Persisterò nei sogni
Ferma in questo vagare
Calpesterò le zizzanie
Prima che sovrastino il colle
Avrò cura dei gerani nei davanzali
Porrò in rilievo solo l’Universo

Con la sua luce
Con il suo chiaro di luna
In colloquio con la melodia dei campi
Con il pulviscolo in diagonale del primo raggio
Dormirò poco - per guadagnare ancora te

Solo delle rose coglierò il profumo
Giorno dopo giorno
Notte dopo notte

Immutata resterà la solitudine
Come solo lei sa essere

asia

5 commenti:

Damiano Rossi ha detto...

non scusarti d'essere profondamente umana, non 'porre in rilievo l''universo' prima d'aver posto in rilievo il tuo cuore. perchè , vedi, tutti noi abbiamo ordito una trama nel grande arazzo di Dio..... e non c'è peggior umiliazione della falsa umiltà.
un abbraccio.

Asia ha detto...

Damiano, mi chiedo se hai letto bene quello che ho scritto, è probabile che tu abbia travisato. Vuoi leggere attentamente per favore? Non c'è umiltà nel rilevare che la natura è più saggia di noi, e ad ogni modo, non ci sono i toni per prevaricare qualcuno, anzi credo che, nonostante tutto, questo cuore vuole guadagnare ancora quel qualcuno, nonostante il disagio iniziale. Dimenticavo: Io combatto l'ipocrisia, chiamando sempre per nome gli eventuali disagi.
Confido di essere stata esaustiva, puoi rimanere nel pensiero se credi,puoi leggere e avere una tua idea, libero di pensare quello che meglio ti aggradi, ma non dettare legge a questo cuore. Mi dispiace.
asia

"Ondeggia la tua anima
La accolgo qui
Mentre disegna sul tuo viso il disagio
Cosa trascurabile
Non avercela con questa figlia d’Eva
Combatte l’ipocrisia

Per una volta - per i teneri petali di cui sopra -
Non dondolare
Non chiedere a me chi è?
Sapevi già chi era quel frapporsi
Ora spolvererò questa mia stanza
Sbirciando fuori della finestra
Non mi assoggetterò più al biasimo
Né alle offese grottesche
Semitrasparente
Darò il braccio alla musa

Con le parole farò risvegliare chi dorme
Persisterò nei sogni
Ferma in questo vagare
Calpesterò le zizzanie
Prima che sovrastino il colle
Avrò cura dei gerani nei davanzali
Porrò in rilievo solo l’Universo

Con la sua luce
Con il suo chiaro di luna
In colloquio con la melodia dei campi
Con il pulviscolo in diagonale del primo raggio
Dormirò poco - per guadagnare ancora te
Solo delle rose coglierò il profumo
Giorno dopo giorno
Notte dopo notte
Immutata resterà la solitudine
Come solo lei sa essere"



Asia ha detto...

Damiano, mi chiedo se hai letto bene quello che ho scritto, è probabile che tu abbia travisato. Vuoi leggere attentamente per favore? Non c'è umiltà nel rilevare che la natura è più saggia di noi, e ad ogni modo, non ci sono i toni per prevaricare qualcuno, anzi credo che, nonostante tutto, questo cuore vuole guadagnare ancora quel qualcuno, nonostante il disagio iniziale. Dimenticavo: Io combatto l'ipocrisia, chiamando sempre per nome gli eventuali disagi.
Confido di essere stata esaustiva, puoi rimanere nel pensiero se credi,puoi leggere e avere una tua idea, libero di pensare quello che meglio ti aggradi, ma non dettare legge a questo cuore. Mi dispiace.
asia

"Ondeggia la tua anima
La accolgo qui
Mentre disegna sul tuo viso il disagio
Cosa trascurabile
Non avercela con questa figlia d’Eva
Combatte l’ipocrisia

Per una volta - per i teneri petali di cui sopra -
Non dondolare
Non chiedere a me chi è?
Sapevi già chi era quel frapporsi
Ora spolvererò questa mia stanza
Sbirciando fuori della finestra
Non mi assoggetterò più al biasimo
Né alle offese grottesche
Semitrasparente
Darò il braccio alla musa

Con le parole farò risvegliare chi dorme
Persisterò nei sogni
Ferma in questo vagare
Calpesterò le zizzanie
Prima che sovrastino il colle
Avrò cura dei gerani nei davanzali
Porrò in rilievo solo l’Universo

Con la sua luce
Con il suo chiaro di luna
In colloquio con la melodia dei campi
Con il pulviscolo in diagonale del primo raggio
Dormirò poco - per guadagnare ancora te
Solo delle rose coglierò il profumo
Giorno dopo giorno
Notte dopo notte
Immutata resterà la solitudine
Come solo lei sa essere"



Damiano Rossi ha detto...

ti chiedo scusa Asia. hai perfettamente ragione... ho avuto fretta nel commentare, ma evidentemente ho interpretato male. non c'era nessun giudizio in ciò che ho scritto, se ti è parso così ti chiedo nuovamente scusa.
un abbraccio.

Asia ha detto...

Leggimi ancora se ti fa piacere, non ho pretese, vale solo il rispetto fra anime sensibili. Ciao, nulla di personale. Asia