giovedì 21 ottobre 2010

A modo mio















E’ una natura solitaria quella che io ammiro
Sempre si rinnova a questi occhi
Dà vanto a quel piccolissimo vuoto
Con un canto tardivo

Non c’è conforto a queste sofferenze
Si addensano come nuvole grigie
Accettate
Tacite
Velate

A volte chiuse all’interno di un lamento
Altre vissute con quel decoro
Al cielo innalzate
E’ ancora affaticata l’anima mia
Lontano è il privilegio che ti percepisce mio

Intuisco quel tuo intimo sentire
Del tuo mutismo è satura la mia stanza
Riservatezza
Ahimè ritegno
E’ una disperazione che non chiede dispensa

Non v’è atomo di me
Né particela
Né solitone
Che non respirino al tono della sua voce
Che non si effondano in onde senza fine
Crescendo eterno di emozioni

Amico lettore
E’ un virile coraggio quello suo
Si rivela nella sua sofferenza
Nelle sue tensioni
Libera io – di percepirle a mio modo

Personali soddisfazioni
Che mi conferiscono pari dignità




fm

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