sabato 10 aprile 2010

Perdersi dentro l’Infinito

























Esercito il pensiero
Acciocché la notte non mi sia straniera
Dopo aver attraversato il giorno
Lasciato gli alberi al colle
E le foreste
Al diurno gorgheggio

Vita tra i monti
Popolati da piccole creature alate
Da orme leggere
Fronde sottili
Dove il piccolo roditore
Stanco riposa

Ah ricordi - soprattutto voi
Succede ai ricordi – riproporsi
Ascoltati come linfa vitale
Che si agita nell’anima
Come la carezza del vento in primavera
Senza ottenere il permesso di andare

Dove andrà mai il vento?
Dove riposerà malfermo?
E’ un cuore grande quello che ama
Non si esaurirà con il tempo
Nutrito da un latte fertile
Non rabbrividirà
Davanti al freddo della scarsità

Si stringerà attorno
Colpevole di essere ancora infante
Nonostante le prove
Malgrado tutto
Sebbene l’io grintoso

Proverà ad innalzarsi più in alto
Per perdersi dentro l’infinito
Straordinaria voce



fm

giovedì 8 aprile 2010

Ho atteso l’imbrunire tra la Via Lattea


















Ho camminato dentro il mio dolore
Costeggiando il deserto delle solitudini
Senza voltarmi mai
Senza mai passare per la mia casa

Vicina al silenzio
Vicina al mondo a te adiacente
Ho sostato tra le sue sillabe
Ho ascoltato il sommesso raccontarsi
Dapprima con lieve diffidenza
Poi
Con una sempre meno resistenza
Ne ascoltavo le confidenze

Lungo gli argini della collina
Ho atteso l'imbrunire
Viva
Per arrivarti dentro

Oltre la chioma degli alberi
Le amate stelle
Ancora sopra
L'infinito
E' un procedere indipendente
Inconsciamente
Predomina questa volontà

Finestra aperta sulla vita

Strappa fili d'argento alla luna
Per proteggere il suo bene
Baluginante
In questa sera siderale

martedì 6 aprile 2010

Primo anniversario

Quel sentiero segreto

















Prenderò questo mio sentire
Lo consegnerò alle ultime bacche d’autunno
Osserverò quelle più belle
Frugando tra i cespugli
Lo accarezzerò
Assicurandomi che non lo disperdano
Tra le piccole creature pulsanti
Che non affondi
Al punto tale di non essere visto

Affannata - me ne separo
Raggomitolandomi tra foglie e radici
Tra colori e odori
Dissolvendomi
In un mondo adatto a me
Irreale

Piccoli amici tra le foglie
Segno il sentiero
Ancora aromi nell’aria ineguali
Ad ogni passo respiro
Intrecciando questo mio essere alle felci
Annodandolo
Ora - più che mai - alle pietre affioranti

Cogliendo a tratti le sue piccole essenze
Distanze
Prendo spiragli
Da un mondo sempre più in coma
Che stinge i colori senza chiederne il permesso


P.S.:
E tu - dipingi ancora?
Suoni ancora il tuo piano?
Qui - schiudo le finestre al canto mattutino
Buongiorno mattino - apro una parentesi...


asia

sabato 3 aprile 2010

Mi ricordo di te

















Scolorando
Come una generazione passata
Invento questo sospiro
Come se fosse una vacanza
Quasi se tu fossi qui ad occuparti di me
Con un semplice gesto

Spoglio la mia sera
Spezzo il suo silenzio
Sentendoti accanto sfioro il tuo sorriso
Mi stringo a te
Nell’umida stagione
Fra noi - i veli del tramonto

E’una gentilezza apprezzata
Dal sapore malinconico
Nel grande idillio dell’alba
Rispetto reciproco
Purché non precipiti
L’ultimo entusiasmo

martedì 30 marzo 2010

Quasi fossi tu

Ho dormito con te sulla terra nuda
Amo ancora credere nel tuo ricordo
Impenetrabile
Segreto

Avverto ancora quei brividi di freddo
L’anima si erge a difesa d’alcune note malinconiche

Mi stringo al silenzio
Scricchiola
Quasi fosse tu sulla mia pelle



fm

lunedì 29 marzo 2010

Silente l’anima sull’argomento

Non mi riciclerò all’infinito
Né suiciderò la mia autostima in questo amore tiranno
Ricuserò quegli elementi che colpevolizzano l’Io
Non sarò censore di me stessa

Hai doti eccellenti
Non possono derivarne sentimenti di sfida
Non ti presti alla rabbia
Né al rancore

Non focalizzerò più l’attenzione in questo sentimento
Ingigantendone i pregi
Esagerandone i difetti
Nessun amore è perfetto
Nessun uomo è di te migliore

Ho con me la tua polvere di stelle
Sfiorandola
L’ho appena consegnata “all’orecchio della notte”
Assurdità
Follia
Corrompono ogni mio dire

Silente l’anima sull’argomento
Iniquo calcolo in questa calda estate



fm

sabato 27 marzo 2010

Incrollabile nell’attesa




















Tutto ciò che fai
In quest’attenzione si porge
Esercitando un certo fascino
Analogamente
In tutto ciò che agli occhi sveli
E’ incantevole

Tu in ogni fiore
In ogni filo d’erba
In ogni albero
In ogni roccia

Per questo nutro devozione verso Dio
Assieme a lui – onoro questo ideale
Che ha fede in questo proferire
Permeato di echi lontani
A tal punto da interrogare le stelle

Gole abitate - cime frastagliate
Fonti amiche
Inesauribili miniere
Nella vostra vastità ritrovo le radici

Ogni istante mi chiedo cosa tu stia facendo
In quale dove ti muovi
Quale preoccupazione o gioia ti vive
Sospirando – mi affido ai sogni
All’armonia di un verso
Tranquillità chiedo per quest’anima
Incrollabile
Granitica nella muta attesa

Capitolazione illimitata
- non mi tedierò -
Commoventi sono le idee nel crepuscolo
Soggiornano dentro l’amore
Che ama spendersi per l’intimità del cuore



fm

Le Ghiande



























Ero con te mamma
Passeggiavamo
Verso i campi dalle zolle fresche
Accarezzavamo l’orizzonte dorato
Ti parlavo di raccolti
Di terre fertili coltivate a grano - girasoli

Tu ascoltavi devota
Mi guardavi sorridere
Accarezzavi la mia giacca
Aggiustavi il cappuccio
Mi sfioravi la guancia

Allungavi quelle tue manine esili e tremanti
Verso la quercia - le ghiande erano attraenti
Nei loro colori autunnali ne volevi un rametto
Ho dovuto prendere quello più bello
Il più pesante
Le ghiande ti affascinavano
Piccole e colorate in autunno

Le avvicinavi ai miei occhi sorridendo
Ne contemplavi il colore
Non parlavi - dai gesti intuivo che ne individuavi il tono
Le tue ghiande mature simili alla tinta dei miei occhi

Lo so mamma - sono grandi e castani
Assumono il colore della zolla bruna
Ti piaceva l’autunno – era ed è ancora la nostra stagione
La fase che addolcisce la Natura
Assieme alle tue confetture
Alle riserve per l’inverno a seguire

Oh Mamma - né assaporo la felicità ora
Alquanto chiara e possente
Insieme con te - ancora adesso
Assaporo i sapori del bosco
Bacche dall’aspetto del corallo rosso
Dove i ragni tessono le loro coperte trasparenti
E le altre piccole creature trovano riparo tra le fronde

Non c’è dolore mamma – non più
La rassegnazione ha occupato il suo posto
Ancora insieme
Ancora accese nei colori autunnali
“Nel dolore di vivere - più dolce a sopportare che a perdere”
Osservo la tua immagine
Una figura di un’incantevole bellezza



tvb

Franca

Buon compleanno mamma



















Sono solo piccole cose quelle che faccio,
Ma in ognuna di loro c'è il mio cuore.




Infiniti Auguri







Con tutto l'amore di cui sono capace.
Franca

venerdì 26 marzo 2010

Poema






















Assente dalla tua vita
Senza rivali
Nel vagabondare randagio
Danzo sotto i raggi della luna

Ascoltando il vento
Che mi riporta la tua essenza
Avvolta dalla notte

Poema
Che scoprirò presto
Restandole accanto
Dove?
Qui!



fm

Come sempre, una rosa per te





















Asia, ricambia il delicato pensiero.

mercoledì 24 marzo 2010

Non smarrirti oltre

Mi allontanerò dalle consuetudini
Sarò più attenta in questa primavera
Ascolterò per certo la tua pena
Sarà il mio canto
La mia poesia

Seguirò dell’anima tua ogni mutamento
Lenirò per quanto mi sarà possibile il dolore
Quello che hai dentro
Lo so - è stato amore - è ancora tale
Profondo

Lo sa bene questa donna
Tu amavi la sua compagnia – gioia profonda
Tu amavi il suo cielo (nonostante fosse un poco annebbiato)
Foschie dicevi - foschie
Lei non ti amava - voleva solo dominarti
Ed è passata in gran fretta

Impertinente amore
Vasto è il tuo mondo
Senza limiti l’ipocrisia
Ed è difficile ora - quantificare i danni
Commutare in gioia la pena
Non c’è un eroe – né un’eroina

E’ solo un monologo
Non si vive di false delizie
Né di elegante bellezza
Non sono sudditi fedeli

Ma non può essere immune da una sofferenza
Chi deliberatamente calpesta un fiore
Fa troppo male al cuore – l’anima ne è ferita
Non sarà facile il recupero - né indolore

Allegoricamente
Mi piace affermare quel confronto
Soprattutto - non sarà facile per te
Togliti da quest’apprensione
Non smarrirti oltre

“ Vi sono Eunuchi nati dalla madre
Vi sono altri resi tali dagli uomini
Altri per propria scelta”



P.S.:

E' un vecchio testo che propongo alla Vostra c.a.
Sin da ora il mio grazie.

asia

martedì 23 marzo 2010

Alla voce del silenzio

















"Proteggerò quello che è stato di questo edificio
Spolvererò le bianche pareti
Le cospargerò di aria fresca
Di nobili proponimenti

Ogni tuo intervento
È stato qui accolto come un affresco
Colorato e fidato
Tale sei stato tu per me
Che Dio voglia proteggere sempre il mio monile
Incastonato qui
Tra sogni e attese"


fm

Natura

domenica 21 marzo 2010

Per te che ascolti













Ho dato ascolto all’acqua tra i sassi
Così - come ho ascoltato il vento tra i castagni
Entrambi sono andati lontano
Ora un silenzio assordante

Per favore vento
Puoi tornare a soffiare sopra le foglie?
Non passerò in rassegna il tuo sibilo
Né ti chiederò il percorso
Ma riportami il suo credo

Il mio cuore è malato
Per la malinconia
Puoi aiutarmi a guarire?
Nulla porta conforto in questo spleen
Solo la certezza della sua presenza
Trasformerebbe in crescita i giorni provati

Risparmiando l’anima dalla morte certa
Restituirebbe vita a questo abbaglio
Non credi?

I dissapori
Le amarezze
Fanno vivere nel buio
Non parlo per me
Ma per te che ascolti




fm

giovedì 18 marzo 2010

Quell’indicibile speranza

Ti avrei già scritto ieri
Ti avrei senz’altro scritto da qualche tempo
Ti ho fatto visita
Ti ho già cercato tanto

Perdona questa libertà
Che si rivolge a te - fuori provincia
Che da qualche tempo la onori con la tua amicizia

Parlami di te - parlami
Tu che sei padrone di te stesso
Tu che tacendo
Troppe cose sveli

Sfrontata è quest’amica
Vorrebbe interpretare i tuoi silenzi
- Stimato amico -
Antichissimo affetto - ti aspettava

...dove arriverò
Preziosissimo anello della mia memoria
Dove raggiungerò quel fine?

A poco a poco - voglio raccontarmi
A piccole dosi ti racconterò
Caro dolcissimo ricordo
Rammenti quel nostro primo incontro?

Spesso la tua ombra allunga
Distanziata - segue la mia
Là - dove solitario solevi ascoltare il vento
Nel tuo sguardo perso
In quell’indicibile speranza


*****

lunedì 15 marzo 2010

Polvere di Cantor























Infiniti auguri "polveredicantor"




fm

domenica 14 marzo 2010

Davanti allo specchio dell’anima

Vorrei che questo rivelare
Ti tenesse avvinto
Davanti allo specchio dell’anima
Irreprensibile è il suo dire
Non deviare mai da questo suo free style

Soccorri in tempo questa vita
Ha un rinnovato bisogno di saperti vivo
Non ti sarà straniera
Né ignoto il messaggio

Da te mi separano alcune miglia
Ti vedo sai?
Sei in quella dubbia resistenza
Che riparo cerca
La - dove malcelata ostenti quella sicurezza

Perché questa fuga
Quale sindrome ti vive
Dimmi - quali gli eventi

Non condannare questo bene
Non essere con lui superbo
Non essere sciocco da celargli il volto
Conosci e plaudi la filosofia
Colei che tra gli intellettuali vive

Anche questa donna vive nei silenzi
Senza una ragione
Ha solo il torto di volerti qui
Nondimeno vive
Vive nell’esilio donato
Molto più duro che quella pena capitale

venerdì 12 marzo 2010

In questo breve viaggio





















Sempre più presente
Nel corrente vagabondare
Sempre più certa
In questo credo fluente

Osservo l’immensa distesa
Ospitare le stelle
Infinite
Ognuna così isolata
Luminosa
Distante
Eppure - così vicina

Arricchita da un crescente pathos
Reso bello dalla magia di un sogno
Nel riparo ovattato di un’attesa

Di grande effetto è
In questo breve viaggio
Chiamato vita


fm

giovedì 11 marzo 2010

Il riflesso di questa percezione

Com’è timido questo mio dire
E come l’anima avverte quella fragilità
Quando di sottecchi avverte la tua alterigia
Soffre

Vorrebbe nascondersi fiducioso
Strapparti ancora quel sorriso
Oh sì - porlo in bella vista
Non deprimendolo in quella convenzione
Troppo coercitiva

Tu - non sputare veleni su questo bene
Non viverlo come un’oppressione

Dov’è la tua anima Poeta?
Dov’è la felicità promessa?
Dov’è la tua intelligenza?

È qualcosa che soltanto l’anima può riconoscere
Ben nutrita di te – tratterrà per sé il tuo sguardo
I luminosi dettagli
Dove riconoscere l’inevitabile
L’irresistibile

Premurosa accoglienza
Non tormentarti a lungo
Impara a condividere ciò che mai è stato tuo
Se non il riflesso di questa percezione


fm

mercoledì 10 marzo 2010

V’è immutato il linguaggio del cuore

Certe sere
Quando la luna nella sua riservatezza
E’ complice
Sfioro il mio sogno
Accarezzandolo dolcemente

Imploro l’amico raggio
Affinché non mi raggiunga la tristezza
Né il rimpianto
Fugando così la malinconia

Sconfinano in ampiezza questi pensieri
Abitando una casa non del tutto pertinente
Circondati dal ronzio delle Api

Sospendo il sogno
Portando le mani al cuore
Lui non può dormire
Mentre loro ti accarezzano piano
Lento si fa il respiro

Si ricompone l’anima
Nella sua nudità integrale
Le mani stringono qualcosa di speciale
Sono ipovedenti
E non riescono a parlare

Ma nelle carezze v’è immutato
Il linguaggio del cuore




fm

martedì 9 marzo 2010

Mi sopravviva di te il ricordo

Per quanto tu voglia immaginare
Non arriverai del tutto a comprendere
Questa memoria
Immersa com’è in queste vastità
Esteso territorio per poter sognare

Non ho nulla con me
Solo un lembo di cuore mi accompagna
In questa dura realtà
Intraprendo seria la vita

Userò regolarmente la matita
Trasgredirò
Mirerò alla crescita
Esplorerò con mano le emozioni
Nella diversità sarò me stessa – sempre

Cancellerò tutto (almeno ciò che di sbagliato in me vive)
Con fatica cercherò le parole
Adatterò quella frase
Desidero rappresentarti al meglio
Vita

Non ho un maestro al mio fianco
E non sono certa di imparare questa professione
E’ un mestiere duro a volte si cade
Ed è desiderio mio non arrecarti danno
Né disturbo
Né delusione

Assolvimi lettore
Se non riuscirò a donarti il meglio
Ciò che amo di più è in ogni luogo
Mi sopravviva
Mi sopravviva di te il ricordo



fm

lunedì 8 marzo 2010

Pensiero esule




















Quelle piccole oasi
Dove l’anima mia tende con tutta la sua forza
Per non trovarsi naufraga nelle ostilità

Non presterà orecchio all’inquietudine
Costretta dalla razionalità ad andare avanti
Non turberà questa sua mente

Giocosità
Serbagli memoria di quel tempo spensierato
Offrigli ospitalità
I suoi sono nobili pensieri
Effigialo del tuo suggello

Non è dato a questi occhi scrutarlo dentro
Ma non resiste questa matita
Desiderosa com’è di quella vita introversa

Nessuna emozione è più impudente
Di quella che annuncia un pensiero esule



fm

domenica 7 marzo 2010

In questa Primavera


























Guardati dentro
Confidati con la tua vita
Rimani in ascolto
Di quella parte di te più intima
Estrema - confinata

Non ammutolire
Di fronte all’anima
Diffida della noia
Uccide il pensiero più nobile

Infinite bontà ti ha riservato il Cielo
Celebra l’incanto nella Natura
Nell’Infinito
Spazio
Tra te e l’etere sovrano

Supera ciò che ti si oppone
Mostrati nella misura più equa
“Sii libbra di ciò che è giusto - di ciò che è bene”
Difendi l’idea
Rendila originale
Inviolabile

Riabilita l’antico - assetato nel presente
Consolidando l’amicizia
Accrescendone l’affetto
Dipingendone i colori
Polline
In questa primavera


fm

venerdì 5 marzo 2010

Leggendo Bayron - quella schiavitù

"Ricordati che tutte le dottrine esistite ed esistenti (anche per la nostra cristianità) non vennero declamate nei Templi, bensì – su di un Monte.
Così è per i Musulmani ed altri.
Ovunque è luogo per pregare"




Per te
Andrò alle radici di tutte le cose
Alla ricerca di quel mondo sublime
Dove la gioia e il dolore – entrambi - nutrono il cuore
E i chiaroscuri vivono inseparabili
Verso un luogo qualunque 
Dove il dolore e la gioia trovano origine

Per te
Estrarrò ancora dalla natura l’incanto
Ascolterò il mare
Io tacerò di fronte al suo ritmo fluttuante
Tacerò

Rimuoverò con cura gli ostacoli
Rimuoverò quei sassi nel torrente fragoroso
Trascinerò via quelle pietre grosse
Libererò il tuo cuore dalla schiavitù

Con forza persuasiva
Inebriante – trainante
Diverrò ogni cosa per una qualsivoglia persona
In viaggio sempre nelle strade dell’anima

Per te
Osserverò quel cielo non ancora mutato nella sera
Cercherò di farti raggiungere da questi palpiti
In un linguaggio nuovo - semplice
Che della selva spoglia è ritmo silente





fm

giovedì 4 marzo 2010

Lesinando




















Ho appena letto tra le righe
Attardandomi tra le tante cose

Ho ammirato le più delicate
Sognando le più fuggevoli attenzioni

Ho idealizzato l’astratto
Donandogli spessore
Forma
Consistenza

Lesinando la gioia
Offerta su petali di cristallo
Per differirla ai poveri di spirito



fm

mercoledì 3 marzo 2010

“Pur di non trascurare oggi, quello che ieri amava”











Imperante è questa sacralità
Che - muovendosi nell’etere
Si compiace dei silenzi incontrati
Nel fuggevole romitaggio

Rimprovera il tempo per le sue ali spezzate
Sprezzante - la priva del lungo abbraccio
Dello straordinario intendersi degli occhi

Arco temporale
Non occupare mai il posto dei ricordi
Scuoti la sua anima - fino a farla vacillare
Nelle sue linee verticali

Grandezza dell’amore

Vive nell’affanno questo amore
Non ha mai tradito
Né lo farà nel tempo
Rammenta quelle sue idee liberali

Ricorda - com’è tutto piccolo in tua assenza
Cosa non ha fatto per te
Cosa non farebbe ancora
Fredda stagione
Non piegherà la testa

Non oltrepasserà la staccionata
Dove tutto è statico
Dove tutto è invecchiato
Chiede permesso all’anima
Si farà raggiungere dentro i luoghi più appartati

“Pur di non trascurare oggi, quello che ieri amava”




F.M.

martedì 2 marzo 2010

Ti cerco più in alto




















Congedo le ultime ansie
Guardandomi dentro
Continuo

Metodicamente
Animo lo sguardo – la vita
Dopo un attento esame
Ti cerco più in alto

Verso la luce
Nell’amicizia profonda
In questo comprendere
Onesto
Tenace
Capace d’un gesto

Costeggio la tua anima
Attratta da un sole tiepido
Ti restituisco l’infinità
In cambio di un pensiero


fm

lunedì 1 marzo 2010

Scenografie




















In ossequioso ascolto
Con passi felpati disperdo la mia voce
Che dolcemente si racconta al cuore
E’ un mondo ostile
Eppure sempre affascinante
Lentamente - dilatano le pupille

E’ uno spettacolo inimmaginabile
Paesaggi lunari mi accolgono
Mentre intrepido il vento - i semi disperde

Interminabili scenografie
Mutevoli sempre
Vagabondaggi e feste fra gli alti piani
Popolati da selvagge creature
Fascino sublime

Sovente ho riposato il mio cuore
In queste fantasie
Tra l’ospitale accoglienza
Della gente semplice
Vive nel ricordo del saluto

Amati monti
Porto con me le vostre vette
La roccia fredda e scura
Di una notte gelida e senza luna
Con me alcuni sassi
Dove la mica abbonda riverberando al sole
Formata qui - in questa armonia

L'avvolgerò con le nuvole stasera
Spiegherò quel drappo che avvolge i miei pensieri
Dove sovente lo sguardo stupisce
Consolando l’anima



fm

sabato 27 febbraio 2010

Scorci colorati





















Stringendo a me questo investimento
Fugo la notte
La voce inspiegabile dei fantasmi
Arricchendo la stanza
Di scorci colorati

Senza mai uscire da quella intimità
Né perdere di vista il mondo
Le sue tante voci
Incerte e dolorose

Sosta - in questa memoria
Attraverso il mesto sentire
Conoscitivo
Complesso
Che vuole reale e viva la vita
Stravincere

Su quel mondo piccolo sommamente chiuso
Dissimulatore
Estremamente agli antipodi
Da questa realtà oltremodo testata

Momenti che parlano
In anticipo
Consapevoli delle sensazioni dell’anima



fm

venerdì 26 febbraio 2010

Al massimo dopodomani



















E’ una consapevolezza questa comune sofferenza
Che pone accenti su fatti concreti
– compiacendoci -
Ricusa a priori risonanze
Echi
Sensazioni

Spoglierà questi sentimenti
Nel farlo sarà serena
Metterà a nudo le nostre anime
Non cambierà nella sostanza – ma nella forma
Obiettando
Non più terra straniera
Né saluto distratto

“…supplirà all’eterna veglia”

Con ragionevolezza
Con libertà
Con delizia

Annoverando alle nostre anime questi sostantivi
Domani - al massimo dopodomani



fm

giovedì 25 febbraio 2010

Come foglie soffici
















Questi pensieri bussano a te
Desiderano fare la tua conoscenza
Nonostante ti accertino qui
Nel confuso cogliere

Attimi di attesa
Lunga
Sofferta
Di fronte ad un pubblico distratto

Prima di te
Avevano a cuore l’Infinito
Ora
Avvertono l’esigenza di nascondere quelle ricchezze

La tua anima è altrove
Distante sempre
Loro
Ne ravvisano la fuga
Interrompono qui i silenzi

Abituati a quella
Sorte miope
Si impegnano con le parole
In questa concretezza fatta di sogni
Immediatamente
Condividendone con te il peso
E quanto hanno di più caro

Accetti?



fm

martedì 23 febbraio 2010

La tua presenza è qui



















La tua presenza è qui
Come una vegetazione ricca
Mi piace guardarla
Mi piace sfiorarla
Conquista

Si affaccia da un panorama amato
Recensito
Stimato
L’incontro io nei tuoi occhi
Esposti al sole caldo della tua città
In prossimità di un margine

Alla presenza di quel belvedere mozzafiato
Ricoperto da esemplari di fiori rari
Mi accompagnano i tuoi pensieri
La poesia che vi leggo dentro

Avvicinando te
Avvicino i carpini bianchi
I sempreverdi
I tigli

La primavera è qui
Nell’esuberanza migliore
Vuoi in città - così come nei tavolieri
Presente con le sue stagionali
Le rifiorenti
Distese verdi i prati
Accostati da me alla tua immagine
Lambenti questa mia



fm

lunedì 22 febbraio 2010

Tutto indiviso
























Allontanandomi dalle fatiche del giorno
Silenziosamente
E senza disturbare la notte
Scivolo nel sogno

Ho qualcosa di te
Da non disperdere
Sradicato dalla tua ombra
Vive qui
Collocato tra le autostrade del cuore
Nel rimbombante silenzio

Tu
Se puoi
Non disdegnare quest’energia
Raccontale sempre tutto
Indiviso
Soltanto per lei
In una volta sola



asia

domenica 21 febbraio 2010

Grande amore

Ricercherò
Nella stesura di questo scritto
La poesia

Non posso procedere oltre
Né sperdere l’antico accento
Né distoglierò i miei occhi
Dal profilo nitido dei tuoi monti

Non l’antica favola cantata dalla nonna
Non posso disperdere quel mondo
E’il mio

Passerà la notte - e forse un’altra ancora
Su questo dedalo di pensieri
Su queste profondità
Insindacabili

Con il tramonto
Spartirò il mio bene
Rannicchiandomi
Alla sola luce di una stella
Aspetterò consensi
Tremando

Nonostante il pigolare piano del querceto
Nell’infinito canto notturno
Io
Piccola e feribile



fm

Qualcosa...



















In questo spazio qualcosa che non migra...
Felice pomeriggio lettore.


asia

sabato 20 febbraio 2010

Cercherò l’Eden – mio Sire




















“ Mostrati d’esser in Eden, il giorno di Dio ti coprirà di ogni pietra preziosa,
rubino – topazio – diaspro – crisolito – onice – giada; zaffiro – turchese e smeraldo, e d’oro era l’opera dei castoni e dei tuoi incastri in te”




Ne avrò cura anch’io
Andrò da sola verso la ricerca
Mi avvarrò di questa volontà
Stringendo amicizia con me stessa

Diletta terra
Eden di Dio - sgabello dei Suoi piedi
E’ una fame profonda questa mia - tale è la sete
Modesta è la conoscenza
Accettala com’è
Non eleggere questo slancio - ma non declinarlo

E’ un vanesio sentimento quello che ho nel petto
Se l’abbandono – mi lascerà morire
Così non simulo – né sconfesso

E’ un giardino dorato quello che ricerco
Non mi lascerò sedurre dagli impedimenti
Non idealizzerò
Chiunque potrà farlo – non io

Per parte mia - cercherò di non trascurare nulla
Tutto è vissuto in questo cuore con vocazione profonda
Con devozione - contemplerò ancora il Suo giardino

Si opporranno queste mani a chi vuole deturparlo
Tutte le cose passeranno al vaglio
Per me - per voi - agirò in difesa
Erigendomi a ostaggio

Non desisterò – piuttosto - insisterò
Disporrò con cura gli obiettivi
Conseguirò quei risultati
Massimizzando quest’amore

Imparerò ad accogliere la parte più difficile da ospitare
La penosità più ampia - la meno remunerativa
Quale compagna per un raccolto fruttifero
Per il più minuto degli empori





fm

giovedì 18 febbraio 2010

La via dell'osservazione



















Quel qualcosa che dentro di te esiste
Che nelle tue stelle trova la sua origine
I segreti dell’infinito nel tuo essere
In un atomo
Un dono attraente
Un dono
Ereditato per tiranneggiare il tramonto
Ed io non ho più occhi
Né voce per parlare


fm

mercoledì 17 febbraio 2010

Sorridi anche se ti si spezza il cuore






















Dentro questo malessere
Riconosco una patologia invasiva
Di quelle che non arrivano ad una diagnosi precisa
Mi ha colta di sorpresa

Subdola nei silenzi
Occupanti illeciti del mio spazio
Priva di una qualsivoglia rimessa
Contagio insolente
Mi possiede rapida
Avara del tempo mio migliore

Mi consuma dentro
Spilorcia di parole
Tirata
Mi trascina - di ora in ora
Nella soffocante palude
Nella non volontà di disertare

Scarsa propensione
Pressoché nulla
Tu lettore sperimenterai queste impunità
Tacite
Fedeli
Che ti riconoscono ”amico”
Nei contrasti di un tramonto
Nei cieli tersi di un’alba
Carichi d’aneddoti

Dei quali questa mente si fregia
In speciali avvenenze


fm

lunedì 15 febbraio 2010

Quel frapporsi





















Benché piacevole il viaggio
Mi accingo a rientrare dalla passeggiata nell’anima
Lungamente accolta
Nella lieve sosta fra la passata giovinezza

Solo gli impegni misuravano il tempo
Che incurante mi tratteneva briosamente
Ancora oggi sono piacevolmente riconoscente

Ravvisando nella solitudine attuale
Quelle parole relativamente nuove
Limitatamente incomprensibili
Talmente volute - da allontanare le ore

Immaginate per proporre un affetto
Come un germoglio sotterraneo per la primavera
Sostenute come traguardo amabile
Come obiettivo da raggiungere

Senza mai dubitare – incontro la vita
Impassibile - scelgo quel suo interloquire



fm

Ettari di rose















Il suo profumo si espande per ettari.




fm

sabato 13 febbraio 2010

Terra occupata

















Su di me un volto
Quasi a scompigliare questa volontà
Un alito leggero muove i miei pensieri
Intuisco quella presenza anonima

Una luce illumina i ricordi
Ondeggianti come veli sottili
Tra lo spazio di un flash

Un brivido
Dentro e fuori questa mia pelle
Tremolii di muscoli
Schegge
Infilate a hoc in questa memoria

Terra occupata
Da un guado in lontananza



fm

giovedì 11 febbraio 2010

Amami

Arresa – di fronte a questo limite
Invoco la musa
Ho sostato davanti ai grandi
Un gesto dovuto – laico

Affascinata da tanta memoria
Ne ammiro ogni espressione
M’inchino
Verso coloro che seppero
Cogliere quel mondo
Nelle Omeriche narrazioni

Anch’io scorgo quei pascoli
Così – come scorgo i paesaggi invernali
Le rovine di una Roma antica
All’interno di una cornice
La mia memoria

Utilizzata a ripetere quella nota
Con la stessa anima
In un altro giorno
Accordabile
Come fosse un notizia multimediale

Tu amami



fm

Segreti





















Talvolta
Vivo nella sensazione
Di detenere un segreto
Importante
Nascosto tra le pieghe di un sorriso

Con cura
Chiudo ogni feritoia
Qualsivoglia via di fuga
Difficile
Sottrarsi a quella volontà

Che mi vuole presente
Magari nell’enunciato di una poesia
Nel respiro del vento
Nel verificarsi di un evento

Stento
A credere nei fantasmi
Mi muovo disinvolta
Ma intanto
Le mie labbra tremano

Fragrante
E’ quel qualcosa che è rimasto dentro
Segreti
In questa vita imperfetta




fm

lunedì 8 febbraio 2010

Non rinviare la lettura
























Poniti in ascolto di questo dolore
Comprendine il bisogno
Gustane il sapore
Di come m'insegna a morire

Non hai bisogno di conquistarmi
Sei già la mia bandiera
Ricordi?
Abbiamo avuto sconfitte
Molte per la verità
Troppe

Oggi no
Oggi ti cinge quest’abbraccio
Oggi sì
Sei con me

Ti cerco in ogni essenza bella
E’ stato difficile
Non ho ancora la vittoria
Combatto ancora per non assecondare l’esclusione
E’ così
Incerto il piede

Ma tu - vieni più vicino – di più

Riesci a sentire questo canto?
Quello che ha dentro il cuore?
E’ ancora lontano il trionfo
Leggi queste poche righe
Non rinviare la lettura

Conosci l’argomento
Si accorda con il tempo
Rifletti
Si può essere tutto – o niente
Non vederti costretto
Direi di no

Ma non congedarti dagli occhi
Né dal cuore
Né da questa anima che avverti bella



fm

La casa dei doganieri di Eugenio Montale

"Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all’avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s’addipana.
Ne tengo ancora un capo; ma s’allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.

Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell’oscurità.
Oh l’orizzonte in fuga, dove s’accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende…).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta."




fm

venerdì 5 febbraio 2010

Quali indicibili gioie

Solo presso di te è notoria
Questa trasparenza simile all’essenza
E come tale – chiederà asilo ai colori
Alla luminosità di un’alba
Alle gemme di aprile
– chiederà il profumo -

Sfiorerà i fiori più belli
Assisterà al loro iniziale schiudersi
Sarà un’esplosione di colori

Curerà personalmente l’ubicazione
Colorerà l’ambiente
Povero e spartano

Non lascerà nel vaso quel fiore impallidire
Non morirà - per certo durerà eterno
Terrà in debita considerazione
La caducità di questo ornamento

Costantemente celebrerà Dio
Per le tenue sfumature
Quali indicibili gioie
Che in queste corde riflettono



fm

giovedì 4 febbraio 2010

*****

E’ una necessità questo guardarmi dentro
Ubbidiente all’io che fertile torna
All’esplorazione
Indistruttibili reciprocità lo accompagnano
Incrollabili in questa esistenza
Che appena può torna alla sua terra
Sola e a testa alta ne cura i fiori

La poesia lo precede di un passo
Pur non svelandosi sempre
Nell’insondabile esistere
Che prolungato nel tempo
Fedele vive - ascoltando i silenzi
Intrattenendosi spesso con loro
Dimentica l’inesistente

Rinnovando consensi per quel segreto
Si lascia sfuggire ancora una stilla
Là – dove la rugiada più non brilla



fm

martedì 2 febbraio 2010

Testimone l'attimo

Il sole è ancora incandescente
Il suo raggio perpendicolare
Penetra ogni cellula di me
Raggiungendo la minuta impalcatura

Mi guardo intorno
Con la sensazione di condividere questo momento
Quasi fosse una confidenza
Tacita
Riservata
Sensibile
Testimone l’attimo

Reso possibile da un desiderio
Struggente
Cagionato dalla bellezza della campagna
Con i suoi colori mutevoli
Dall’oro delle spighe
Al giallo dei girasoli

Percepito qui
Valicando le emozioni
Filtrate dal cuore
Attraverso il belvedere degli occhi
L’attento distillare della mente

Con i pensieri ancora chiusi per la paura
Che possano raffreddarti
Mentre cerco di conciliare questa vita
Soffocando quel desiderio

Impasto questo sentire
Affondando
Le mie radici in te


fm

giovedì 28 gennaio 2010

Prefazione alla silloge Petali Sparsi

Prefazione alla silloge
Petali Sparsi di Franca Mancini



La poesia di Franca Mancini nasce da una macerante navigazione interiore, dal magma ribollente che esplode copioso, dai fantasmi che agitano la mente, dal turbinio di febbrili passioni che animano l’esistenza nel percorso avventuroso di ogni essere umano. Con versi di essenziale significato esprime il suo pensiero poetante: “ E’ intraducibile per i più questo mio dire/ E’ un universo a sé/ E’ il mio poetare pensoso/ approdato per caso sulle sponde di un fiume/ Con perizia ho scelto la mia Musa/ piccolo monumento alla poesia/ Per amico un tramonto/ Ragguardevole la malinconia.”
Questa nuova silloge poetica Petali sparsi denota un precipuo carattere individualistico e libertario nell’affrontare tematiche che svelino con il potere magico della parola il pensiero profondo che conferisce una visione interiore e articolata di sé. In questo itinerario poetico quello che colpisce ad una attenta lettura è lo scavo psicologico nel vissuto di un io ora sereno, fantasioso, estroso ora ansioso, patico, crepuscolare. La Nostra sembra aggirarsi talora in un intricato labirinto di forti emozioni nella affannosa ricerca di esprimere col canto l’intimo e l’inconscio. E’ il ruolo orfico che la poesia assume, come rivendica Rimbaud.
I versi si snodano con eleganza discorsiva e antiretorica in una fremente sequenza di immagini e di riflessioni che diventano svelamento struggente di un’ansia che a volte oscura la mente. Riesce ad auscultarsi e a cogliere ogni palpito, debolezza, smarrimento, fragilità. Un esempio di tale stato d’animo si evidenzia nella poesia Segreti: “Talvolta/ vivo nella sensazione/ di tenere un segreto/importante/ nascosto nelle pieghe di un sorriso” e ancora nella chiusa “ Fragrante/ è qualcosa che è rimasto dentro/ segreti/ in questa vita imperfetta.”
Bisogna sottolineare che la raccolta di queste poesie non rappresenta il diario intimo di sé, sarebbe un modo del tutto riduttivo e superficiale di considerare la straripante ricchezza poetica ed emotiva dell’autrice, ma sono momenti di autentico lirismo dove convergono una notevole varietà di argomenti e nondimeno anche aspetti che sottendono un autobiografismo abbellito dalle visioni poetiche. E’ senza dubbio una materia molto varia e solare cesellata con arte in una esplosione di colori, emozioni, rimpianti che il vento impetuoso della memoria fa fluire fra ricordo e nostalgia. L’autrice non si autoesclude dal mondo serrandosi in una autoreferenziale turris eburnea, incapace dall’uscire dal guscio dell’essere, bensì come altre poetesse, ad esempio Saffo, Nosside, Dikhinson con sensibilità muliebre esprime un pathos in cui poesia e vita convivono in una liaison inscindibile.
La poesia di Franca Mancini si apre nella funzione mito-poietica nei tempi e nei luoghi a lei cari e si dispiega in un vorticoso climax di idee ed immagini. In tale furore versificatorio molti miti animano la fantasia.
L’eros occupa molta parte della raccolta e la poetessa si avvale di numerosi registri per esprimere una varietà di sentimenti a seconda delle contrastanti passioni che agitano il suo animo. Un eros talora dolce e nostalgico oppure urticante e duro che erompe a guisa di torrente dagli argini.
Il detto “ amor omnia vincit” non trova sempre una sua attuazione per un ribollire di amari ricordi o di una incomunicabile contrapposizione tra un io lacerato da delusioni e una oggettiva realtà di un sentire non corrisposto.
Il sentimento profondo dell’amore umano e spirituale si espande nella sfera familiare ed esso diventa forza travolgente e armonia di canto poetico. Così pure l’amicizia diventa leit motive dei suoi versi.
Un rapporto molto intenso vi è tra l’io poetante e la natura. La poetessa colora i sogni, il tedio di un’esistenza in continua tenzone tra sé e la monotona quotidianità, la malinconia latente, in uno scenario naturalistico in cui la tempesta di sentimenti si acquieta. E’ una natura che fa risvegliare a volte ricordi lontani in un idilliaco paesaggio virgiliano di verde, di colori e odori come se si volessero scandire le tappe di un percorso in piena sintonia con il suo stato d’’animo. Cerca in essa il silenzio “ profondissimo” per respirare con tutti i sensi la vita che la natura emana e ascoltare la voce di dentro che sale dai meandri dell’animo. “Dentro il mio silenzio/ senza pianto/ senza pretese/ privo di voce grande/ nessuna richiesta/ nulla per me.”
La poetessa con sensibilità umana non sostanzia i suoi versi solo di fantasia ma getta uno sguardo su tutto ciò che accade nel mondo. La poesia civile caratterizza l’altro aspetto del suo poetare da cui emerge la capacità di leggere con ansia una realtà globalizzante senza punti cardini di riferimento e certezze consolidate da regole e tradizioni. Dal coacervo di sensazioni e dubbi, alto si leva lo sdegno e il dolore contro la guerra e il terrorismo. In L’ultimo abbraccio di Nassyria scrive: “Nel cuore ognuno di voi aveva una fede/ una preghiera in seno/ tornare,/ Non ho quella autorità sulla morte/ora sareste Lazzaro. Considero il gesto deplorevole/ nel suo governo cieco/ assurdo, feroce/di chi non vi ha permesso vivere.”
Questa raccolta di poesia di Franca Mancini tramata di pensiero è un viaggio poetico ed esistenziale attraverso gli ardui percorsi della psiche e della realtà in un incessante fieri nell’evidenziare con spirito aperto la comprensione di sé e la percezione della condizione dell’uomo. E’ una poesia rinnovata nella sua dimensione semantica, che si lascia apprezzare per la scorrevolezza del dettato poetico e per una controllata esuberanza lessicale nel dispiegare in versi le visioni che agitano la fantasia. Il linguaggio limpido e scorrevole rende fluido il verso, non indulge a sperimentalismi linguistici e a forme ermetiche consapevole che la poesia non appartiene a una cerchia ristretta di persone ma è patrimonio di tutta l’umanità.




Francesco Dell’Apa

lunedì 25 gennaio 2010

Osservo

Dal mio angolo nascosto
Osservo
Sono troppo debole perché offra frammenti di cielo
Ho l’anima trafitta
Forse un po’ persa - ma non del tutto spenta
Da non asservire il tiranno

E tu - sarai impassibile?



fm

domenica 24 gennaio 2010

Se puoi - Raggiungimi!

Mercoledì 27 Gennaio 2010, alle ore 18:00
Presso il “Grand Hotel Ritz” – Via D. Chelini, 41 (P.za Euclide) – Roma

LA S.V. È GENTILMENTE INVITATA ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI
Franca Mancini
PETALI SPARSI
Poesie

Collana “SALOTTO LETTERARIO ROMANO” diretta da Lucio Pasquale
Interverranno: Prof. Francesco dell’Apa, relatore – Vera Beth, attrice
Presenzierà l’Editore Franco Arcidiaco – Sarà presente l’Autrice

Allieterà la serata il “Trio Musicale Rachele, Romina e Maurizio”


Chiunque tu sia - sarò lieta di stringerti la mano.


franca

mercoledì 20 gennaio 2010

Questi pensieri...

"Guarderanno verso il tuo Est
senza adombrarsi per il sole"


Questi pensieri
Indispensabili
S’insinuano nelle tue cavità
Levando forte la voce

Dal suono muto
Nel brontolio dell’anima
Liberi di raggiungerti
In ogni dove

Animati
Da una sola decisione
Di non passare per quelle sofferenze

Accarezzando sogni
Dissipano
Questa profusione


fm

martedì 19 gennaio 2010

Le renderò segrete

Renderò segrete le parole
Le affiderò alle cure del tempo
Per uno stato di conservazione più diligente
Affinché nessuna infiltrazione
Possa diminuirne il valore
Nessuna infiltrazione

Non mi fermerò davanti alle difficoltà
La vita non è solo prosa
Porta con sé - fertile - il seme della poesia
Va osservato nelle sue profondità
Lo guiderò – portandolo con me oltre la tomba
Innalzandolo verso il cielo dell’Olimpo

Agli Angeli è demandato il compito
Di sollevarlo oltre le nuvole
Stringerò al seno quel tuo proferire
Quasi a stringere a me il tuo corpo
Ispezionando le trasparenze
Affinché non le oscuri la notte

Non mi accontenterò dei colori
Né delle fragranze
Sopravvivrai
Imporrò questa volontà
Per dare significato al vissuto

Per certo - troverà una posizione reale – dignitosa
Non scemerà nell’effetto – né per i contenuti
Non conoscerà mai lo stato di abbandono
E nel tuo dire evidenzierò cedevole l’afflato

In quest’anima
Dall’indipendenza fertile
Territorio e mondo a sé





Benvenuta Paola Brunetti
asia

giovedì 14 gennaio 2010

Rivisitando la memoria

E’ un fascino inatteso
Questa libertà
Sperimentata all’alba
Fra il sorgere del sole
E i tetti sfiorati appena dalla luce

Resta intrigata l’anima
Che trasmette imput alla memoria visiva
In una quiete soprannaturale
Prepotenti le impressioni
Mescolate fra gli indefiniti istinti
Misteriosi e soavi della Natura

Armonie
Ancora concerti
Fra il castagneto spoglio
E un cielo ritornato azzurro
Pensieri esuli - quasi in simbiosi
Tra l’amato adiacente e l’io interiore

Ritorna familiare quel percorso
Dove ogni sasso racconta il suo passato
Immagini
Memorie lontane fra storia e folklore

Approvo quel “qualcuno” che ebbe a dire
“Nulla di più bello – nulla di più vero”


fm

lunedì 11 gennaio 2010

Restituirò a te Lettore...

Inseguirò quel mito
Che non avvantaggia i vincoli
Respirando quel senso di libertà
Includendolo qui - in questo mio viaggio

Seguirò l’intuizione
Assecondando di ora in ora la musa
Decorando la sua massa informe
Occhieggiando i Colli
Desolati e spogli nell’inverno piovoso
Osservando i dintorni del Bel Paese

Smarrirò l’anima
In questi paesaggi disadorni
Donandogli il giusto risalto
Attenzioni
Quasi a riprova delle mie origini

Restituirò a te Lettore
Il senso di un allora
Ormai distante
Misto fra campagna e paradiso
Fra pane e solitudine
La fronte onesta di mia madre

Dove ancora oggi
Affondano queste radici
Non smarrendo l’occasione
Di rinverdire il suolo
Al malinconico e tiepido imbrunire



fm

sabato 9 gennaio 2010

Efficace indagine di me






















Passo i miei giorni in compagnia di amore
Profondità
Episodi
Restano con me - indelebili nella memoria

Originale seduzione
Efficace indagine di me
Esperienza di vita
Non mutabile col tempo

Palpiti
Privi di qualsiasi gerarchia
Intolleranti alle tirannie
Che deliberatamente offenderebbero
Quello che in me libero si aggira

Pensiero
Arte
Natura

Amico lettore
E’ una regale indigenza quella che ti dono
Allevierà il tuo cuore in questa sofferta vita
Trova del tempo per la poesia
Rivelatrice
Di un arricchimento interiore
Rigoglioso mondo delle vastità
Delle idee prescelte

Virtù solitarie - intense
Che nell’anima trovano spontaneità - rifugio - patria
Consapevoli dei possedimenti tutti

venerdì 8 gennaio 2010

Ricordando Pavese

"I mattini passano chiari e deserti. Così i tuoi occhi si aprivano un tempo. Il mattino trascorreva lento, era un gorgo di luce. Taceva. Tu viva tacevi; le cose vivevano sotto i tuoi occhi (non pena non febbre non ombra) come un mare al mattino, chiaro.


Dove sei tu, luce, è il mattino. Tu eri la vita e le cose. In te desti respiravamo sotto il cielo che è ancora in noi. Non pena non febbre allora, non quest’ombra greve del giorno affollato e diverso. O luce, chiarezza lontana, respiro affannoso, rivolgi gli occhi immobili e chiari su noi. E’ buio il mattino che passa senza la luce dei tuoi occhi."

*****




















Vive all’ombra di un pensiero
La tua presenza
In questa meditazione
Senza chiedere il permesso
Di sostare – sosta
Sulla soglia del cuore
Affrettandosi
Rivelandosi
All’invalicabile nido




fm

martedì 5 gennaio 2010

Valicando un'Altura





















Ritrovati in questo desiderio di sapere
In questi attimi di me che ti regalo
In questo sogno tutto al femminile
Che ha solo ombre
Semioscurità al suo seguito
Nessun capobranco

Unisciti a me
Osserviamo insieme questa vita
Fra esseri umani onesti
Privi di preclusioni
Non arrivare in ritardo
L’accoglienza è un frutto dello spirito
Togli i paraocchi
Non accontentarti di un letto e un piatto caldo

Considera
La superba stagione è alle porte
Preparati al tour
Addestra l’anima a ogni asperità
Stimola la curiosità
Addestra i tuoi timpani al segnale
Cogli quel valore – unico

Lasciati avvolgere da queste sensazioni
Fidati di questo poeta dilettante
Che delle sue impressioni ne fa scorci intimi
Catturando quel lago o qualche notazione

Valicando un monte – ricorda Goethe
“Partire nelle prime ore della notte - all’insaputa di tutti”
Avendo con sé solo l’aria e l’immaginazione

“L’aria a poco a poco s’imbruna
I particolari sfumano e le masse si fanno sempre più imponenti;
Non aspetto se non che l’aurora rischiari questa gola di rupi
in cui mi sono inerpicato” J.W.G.




fm

mercoledì 30 dicembre 2009

Ti avvolge tenera
























Davanti a te - come una candela
Tremula è questa mia voce
Ti avvolge tenera
Al riparo da occhi indiscreti
Veglia su di te
Nell’alterigia della notte

Ti sfiora appena
Con le sue ali ansiose
Appoggiate alla sponda del tuo letto
Ti ha ascoltato sai?
Strettamente interconnesso
Mentre esaminavi il costrutto

Hai catturato quest’immaginario
Avvolto nella sua “nuvola” rosa
In penombra
Vive la sua solitudine
Non incoraggiare quel normale standard d’indifferenza
Esci allo scoperto

Non sempre offre riparo la motivazione
A volte - sa essere dannosissima per l’anima
Fosse anche per una sola volta



fm

lunedì 28 dicembre 2009

Vivimi




















Vivimi
Come un incontro che non si conserva il luogo
Passerà questo mio dire
Come un’ombra
Conserverà il titolo forse
In qualche poesia

Salvaguarda il colore dei miei occhi
L’espressione semplice

Nel fato ho riconosciuto le tue orme
Abitante discreto in questa casa
Incanto
Ti attendevo da sempre

Mio
Nei versi che scrivo
Nella corolla di un fiore
Nelle silenti farfalle
Nelle montagne innevate e gelide

Vivimi
Vivimi così come tu dici
Con il mio gran cuore
Se ciò ti è sopportabile
Qui si compendia questo amore



asia

mercoledì 23 dicembre 2009

Accanto a me l’ombra del tuo amore




















Osservo lontano
Sin dove la vista può
Là - oltre il pendio
Dove la distesa riprende morbida e piana la valle

Commovente scenario
Sino alle praterie
Sino alle più alte vette
I miei occhi guardano
Guardano...

Mi precede il tuo pensiero
La tua ospitalità
Fertile - accogliente sempre
Come questo terreno assolato e pianeggiante

Accanto a me l’ombra del tuo amore
Scelgo un varco
Muovo verso il colle
Rapidamente
Rivivo il tuo dolore nascosto
Acclamo a Iside

Vezzi
Attitudine a donare più che a ricevere
Reazioni emotive
Piango il pianto di chi ama

Come se l’anima non ti appartenesse
Davanti a me il tuo viso
Da qualche tempo ho perduto il contatto con la realtà
Di lei avverto i gioielli del tempo
Silenziosi

Che presso di me trattengo
In dolce tono



Buon Natale Lettore!
Asia

lunedì 21 dicembre 2009

Amici Lettori





















La voce di un pettirosso
Vi confiderà il segreto di un cuore.




Buon Natale e Felice Anno Nuovo a Voi tutti.
Asia

giovedì 17 dicembre 2009

Predominante affetto


















Sospirando - lascerò per te
Ancora questo scritto
Occupi interamente questa intimità
Tenuta nell’ombra dalla Ragione
Più non distingue nitidi i confini

Si sbriciola con grazia di ora in ora
Morendo davanti ad un tramonto
Rinnovandosi
Nell’argilla priva di umori

Potenza dell’amore

Sfugge alla tua attenzione l’io protagonista
L’io generoso – sfugge
Sensibile alla natura
Stride a qualsivoglia tirannia
Scricchiola

Invocando ora - una soluzione imprevista
Che sopravviva
Che scampi ammazzando il tempo
Mentre perseguo la vita





fm

lunedì 14 dicembre 2009

Nell'anima




















Nel suo spazio più intimo
Trainato da un’esile impalcatura
Con bagaglio e scorza
Sosti senza peso

Avvalendoti di tonalità appassionate
Vivi - nel rosso acceso delle vene
Nelle sinfonie più struggenti
Protetto da ogni qualsiasi curiosità
Viaggi - fra la vegetazione
Più appartata e solitaria

Senza fretta di andare
Rimani nel percorso
Sostandomi accanto
Aggirandoti con una poesia tra le mani
Davanti alla luce di una finestra aperta

Panorami

Ti appoggi al mio divano
Di sottecchi osservi me
Mentre guardo attentamente i pini romani
Il castagneto – nei dintorni della “Città Eterna”
Coltivo rose
Giacinti – ortensie
Sopportando ogni asperità - ogni indifferenza

Tu - consideri ancora

Avida di noi - moltiplicherò questo tempo
Evitando di guardare la clessidra
Dominerò l’idea che ti vuole in questo mio mondo
Raccogliendo le immagini
Con la sensibilità che ti percepisce mio

Fissandole per te
Con l’esperto impegno della matita




fm

giovedì 10 dicembre 2009

Ti indicherà quei folti



















Su lidi solitari
Lacera e nuda – incontrerai quest’anima
La distinguerai per le sue ali spezzate
I suoi occhi luccicheranno al sole

Sommessa come una bambina
In questa dipendenza affettiva
Ti sarà carezza
Polvere amica
Ti indicherà quei folti verdeggianti

Hai appellato la sua mente intelligente
Sensibile il suo cuore - Grazie
Non se lo aspettava
Era con te - viveva per te
Ancora oggi è così - fonte dissetante
Secoli i giorni
Ere le notti

Sfiora i falaschi della Rocca
Con mani carezzevoli
Tra i rami spogli qualche pennuto pigola
Accompagnandola nel lento albeggiare
Echi – echi – echi
Non turbate la quiete

Non c’è pianura o colle
Che l’io non riconosca in loro quella via campestre
Nessun passante
Solo farfalle e nugoli di insetti
(a distanza e sopra questa testa)

Un canto è percettibile
Una voce modulata in lontananza
Un canto per non morire dentro
Ascolta

Non si identifica tra i poeti questa donna
Ma vorrebbe per sé l’ispirazione
Frustrante è questa solitudine - Musa
Nonostante le melodie elargite
Vanifichino l'io forte ancora




fm 2003

mercoledì 9 dicembre 2009

Perduta in un mondo celato



















E’ ancora tuo questo tempo
Puoi vederlo nei colori più morbidi della sera
Puoi sentirlo nelle carezze più tenere

E’ ancora tua questa mente
Mentre cerca di accordare il pensiero
Malgrado il silenzio
Malgrado l’indifferenza

E’ tutto indicibilmente vero
In questo affetto
Nelle leggere nostalgie
Dissimula l’autunno

Sfrontatezze
Insolenze
Che scricchiolano dolcemente nell’anima
Per sentirsi sveglie sognano un ritorno

Che non appaia un affanno
Ma note
Suoni
Di memorie gioiose



fm

martedì 8 dicembre 2009

*****


















Sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle [...]."

(J. Ruskin)

sabato 5 dicembre 2009

Che importa

Che importa se tu non hai un viso
Che importa se furtivamente esplori i miei pensieri
Che importa se nel mio cuore alberga quel dolore spavaldo

A te compagno – voglio far giungere solo un cielo terso
Una primavera intarsiata di colori
Al suono melodioso di mille violini



fm

Ascoltami nell’anima






















E’una comunicazione immediata
Una cognizione contemplativa
Sottesa a estrapolare delle cose - l’anima

Immersa in questa Collina
Vasta
Silenziosa
Ne traduco i palpiti

Cogliendo dell’anima la sua ombra
Che prolungherò oltre l’Infinito
Tra gli spazi Siderali è l’Ignoto

Rivolta a cogliere le sfumature
Privilegerò il tuo sorriso
– la tua stessa lacrima -
Fosse anche la più segreta
La più misteriosa

E’ un’ansia crescente
Dolente a volte
- da fissarne le impressioni -
In questo mondo immoto
A volte pietroso

Duro

Sensazioni
Unicamente sensazioni
Nel silenzio
Immerse



fm

giovedì 3 dicembre 2009

“Di quando in quando tu - penserai a chi ti pensa: a me”





















All’interno di quattro pareti vuote
In questa solitudine inseguita
Echeggia forte il tuo ricordo

Piccoli aneddoti di vita gaudente
Là – dove la memoria fissa i suoi ricordi
Colmando queste mani vuote

A stento trattengo i miei lucciconi
Nel buio ripercorro assieme a te il viale
Che si rese straniero al tuo rientro
Oh ricordi - compagni discreti - adulti
Raggiante è quest’amica

Un ricordo di te
Ti scalpitava dentro quell’esile figura
Come perle i suoi occhi sotto la luna
Distratta a offuscare l’incanto

Stasera - ho abitato un po’ anch’io la tua primavera
Con te ho ammirato un cielo mai distante
Accarezzando un sogno
Mai dimenticato
Mai dimenticato

Nell’aria che si faceva tersa


fm